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Fausto
Bertinotti |
Sposato, con un figlio, è nato a Milano il 22 Marzo del
1940. Dopo il suo trasferimento a Novara, nel 1964 fa parte della
CGIL, e diviene il segretario della locale Federazione Italiana
degli Operai Tessili (l’allora FIOT). Quindi si iscrive
al Partito Socialista Italiano, sulle posizioni di Riccardo Lombardi,
per lasciarlo, dopo una breve esperienza in un movimento indipendente,
a favore del Partito Socialista di Unità Proletaria. Nuovamente
attivo all’interno della CGIL, e trasferitosi a Torino,
ne diverrà segretario regionale dal 1975 al 1985. In questa
posizione prende parte alle grandi lotte operaie di quel tempo,
e quindi a quella degli operai della FIAT, terminata con la famosa
occupazione di 35 giorni delle fabbriche, nel 1980. Intanto, dal
1972, dopo la scomparsa del PSIUP, è iscritto al Partito
Comunista Italiano, facendo parte della sua sinistra, allora rappresentata
da Pietro Ingrao. Inizia una collaborazione con giornali e riviste
politiche e sindacali, come “il manifesto". Nel 1985
è eletto nella Segreteria Nazionale della CGIL, seguendo
prima la politica industriale, e quindi il mercato del lavoro,
trasferendosi a Roma, dove attualmente risiede. In quella posizione
rimane sino al 1994, quando lascia il lavoro sindacale e comincia
quello all’interno del Partito della Rifondazione Comunista,
al quale ha preso parte già da qualche mese, dopo aver
lasciato il Partito Democratico della Sinistra, dove, sin dalla
sua nascita, aveva militato nelle fila dei Comunisti Democratici.
Nel Congresso della CGIL del 1991, assieme ad altri sindacalisti,
aveva contribuito alla creazione di una corrente di minoranza,
divenendone l’elemento maggiormente rappresentativo, che
raccoglierà il 15% dei voti sulla base del documento “Essere
Sindacato".
Sono state pubblicate raccolte di suoi articoli ed è autore
di più libri, tra i quali “La camera dei lavori”
(Ediesse), “Verso la democrazia autoritaria” (Datanews),
“Tutti i colori del rosso" (Sperling & Kupfer),
“Le due sinistre” (con Alfonso Gianni, Sperling &
Kupfer), “Pensare il ‘68” (con Alfonso Gianni,
Ponte alle Grazie), “Le idee che non muoiono” (con
A. Gianni, Ponte alle Grazie), “Per una pace infinita”
(con A. Gianni, Ponte alle Grazie), "Non violenza - Le ragioni
del pacifismo" (Fazi editore) insieme a Lidia Menapace e
Marco Revelli, "Analisi collettiva", un incontro tra
Fausto Bertinotti e Pietro Ingrao a Villa Piccolomini a Roma il
5 novembre 2004, edito da Nuove edizioni romane. Infine, di recente
pubblicazione sono “L’Europa delle passioni forti”
(con Alfonso Gianni Ponte alle Grazie), “Io ci provo”
con Cosimo Rossi (Manifesto Libri) “Il ragazzo con la maglietta
a strisce conversazione con Wilma Labate” (Aliberti editore).
Il 23 Gennaio del 1994 viene eletto Segretario Nazionale del PRC,
al termine del suo secondo Congresso, e nelle successive elezioni
politiche ed europee di quell’anno è eletto rispettivamente
deputato italiano (nel collegio uninominale di Torino, per la
lista unitaria dei Progressisti) ed europeo (nelle liste del PRC).
Alle consultazioni elettorali del 21 Aprile del 1996 è
nuovamente eletto al Parlamento italiano, capolista nella quota
proporzionale della Sicilia orientale, dove la lista di Rifondazione
Comunista prende 100.628 voti, pari all’8 per cento.
Il Terzo Congresso del PRC prima, tenutosi nel Dicembre del 1996,
il Quarto poi, nel marzo del 1999 e il Quinto nell’aprile
2002, lo confermano Segretario Nazionale. Nel Giugno 1999 è
rieletto deputato europeo. Nel maggio 2001 Deputato della Repubblica.
Nel maggio del 2004 viene eletto presidente del Partito della
Sinistra europea nel suo congresso di fondazione. Nel giugno 2004
è stato confermato parlamentare europeo. Fausto Bertinotti
è il primo firmatario del documento congressuale del Prc
“L’alternativa di società”. Congresso
che si è tenuto a Venezia il 3-4-5-6 marzo 2005 e lo ha
visto confermato di nuovo segretario nazionale.
E’ candidato capolista in tutte le circoscrizioni della
Camera dei Deputati per le elezioni del 9 e 10 aprile 2006.
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